lunedì 29 gennaio 2018

Metattesa

L'odore di fumo era così chiaro che se avesse avuto esperienza di sigarette ne avrebbe senz'altro riconosciuto la marca. Forse anche le pagine dei libri ormai avrebbero puzzato, avrebbe voluto prenderne uno per accertarsene, con che criterio erano stati ordinati?, avrebbe preso quello con la costa blu e
"Aspetti, le passo un..."
"No. Per oggi basta".
"Scusi?"
"Per oggi basta. Aspetti. Lei è gentile, ma per oggi ho aspettato già a sufficienza. Sa quanto ho aspettato per arrivare qui? Ho aspettato in coda in auto, ho aspettato per trovare parcheggio e ho aspettato che arrivasse il tram. Poi ho aspettato che il furgone di traverso si spostasse, altrimenti l'autista non avrebbe potuto procedere. Ho aspettato che il barista sostituisse il rotolo degli scontrini prima di prepararmi un caffè, e ho aspettato per salire qui. Ho aspettato...
Ma se per oggi avessi programmato qualcosa di diverso? Un viaggio. Oggi ero in viaggio, ma sì, facciamo che oggi ero in viaggio. Avrei aspettato al casello in autostrada, e poi in aeroporto, e forse mi sarei alzato prima per partire prima e arrivare prima e poter aspettare un po' di più. Avrei aspettato ai controlli, e all'imbarco, e prima del decollo avrei aspettato. Avrei aspettato il pilota, che avrebbe aspettato che il vento smettesse di essere così forte. Ma non sono in viaggio, sono seduto su una poltrona, lo ero anche ieri a quest'ora, ero dal parrucchiere. Ho aspettato prima che mi chiamasse per lavarmi i capelli e tagliarli. C'era una ragazza che aveva appena finito di farsi fare la piega, e aspettava che la pioggia smettesse, per uscire dal negozio. Era in ritardo, aveva un appuntamento non so dirle con chi, ma aspettava per non rovinare la pettinatura. Chissà chi era che la stava aspettando... Forse qualcuno con cui aveva un legame così fragile da non valere la piega. O forse qualcuno che meritava dei capelli perfetti. Giudicherebbe la fragilità di un legame da una messa in piega? Ma io li ho tagliati, i miei, ha visto?, anche se non ne sono soddisfatto, e dovrò aspettare che ricrescano. Sa a cosa stavo pensando?"
"Immagino non si riferisca al prossimo taglio".
"Precisamente. Stavo pensando che mi piaceva aspettare, una volta. L'attesa non solo non toglie la speranza, ma a volte la alimenta.
A volte.
La alimenta.
Un tempo, sì, un tempo la alimentava. E pur di non togliermi la speranza, ero disposto ad aspettare l'attesa. Aspettavo di aspettare".
"Le serve ancora?"
"Il fazzoletto? Oh no, grazie. Lei è gentile, ma bastava aspettare un po'".

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