lunedì 22 febbraio 2016

George, i cavalli da corsa e il suonatore Jones

Stavamo chiacchierando senza impegno, George e io, di un libro di McCourt che Cinque mi regalò alcuni anni fa. Non eravamo ancora a metà della prima birra, quando George mi bloccò su una frase a cui è particolarmente affezionato: È permesso dire che vuoi bene a Dio, ai neonati e ai cavalli vincenti, ma tutto quello che non rientra in questi casi è segno che ti manca una rotella.
"Bene, dal dopoguerra irlandese al nostro adesso, mi chiese, pensi sia cambiato qualcosa? E soprattutto, non trovi che sarebbe corretto tanto l'aggiungere quanto il togliere voci alle tre categorie? Credi che sia più grave il non poter dire di amare qualcosa che non rientri nei tre casi, o piuttosto non è altrettanto doloroso il non potersi affrancare liberamente dalla triade, tutta o in parte? Non il denaro, né l'amore, né il cielo. I cavalli da corsa, i neonati, Dio."

lunedì 15 febbraio 2016

Carciofini stock exchange

Si tratta di luoghi che non ho mai frequentato, ma visto che la Madre di Tutte le Tossi ha evidentemente e unilateralmente deciso di svernarci, credo che i miei bronchi riservino panorami e vedute affascinanti. Tant'è, essendo io stufa di questa occupazione abusiva, ho deciso di giocarmi l'artiglieria pesante, accompagnata da brevi azioni di guerriglia sciropposa. E insomma ho scoperto che le scatole degli, appunto, sciroppi sono molto più interessanti da leggere delle confezioni dei corn flakes o dei barattoli di shampoo (con questo non sto suggerendo alcuna sostituzione, quindi declino ogni responsabilità nei confronti di coloro che decideranno di lavarsi i capelli con uno sciroppo). Per esempio stamattina ne ho cominciato uno che annovera tra i propri ingredienti l'aroma lampone, l'aroma crème caramel e l'aroma cherry brandy. Tuttinsiemeappassionatamente. Ora. Sordida perversione, non saprei come etichettare altrimenti la decisione di mescolare tre aromi del genere. Ma vabbè. Quest'altro che invece ho finito ieri sera di tracannarmi ha un atteggiamento un po' più saputello, e mi spiega che la N-acetilcisteina rilascia per deacetilazione la cisteina, un aminoacido fondamentale per la sintesi del glutatione. Cosa che a me fa estremamente piacere, ci mancherebbe, non sia mai che tale sforzo vada sprecato invano. Sennonché io non ho la più pallida idea di cosa faccia il glutatione, e allora mi ritrovo a zompettare tra una pagina di wikipedia e l'altra solo per non sentirmi in difetto rispetto alla scatola di un barattolo.
Barattolo il cui acquisito è stato pure fonte di pensieri.
Trovavomi al supermercato, decisa a sfruttare la comodità della farmacia interna, così da evitarmi un'ulteriore e umida dose di pioggia. Una fanciullesca e baldanzosa speranza mi convinse a dirigermi verso il banco dietro al quale una morbida signora sugli apparenti cinquant'anni e dai vaporosi capelli biondi si sarebbe senza'altro prodigata a servirmi con la dovuta solerzia.

Buonasera
(Senza staccare gli occhi dal monitor del PC) ...incredibile.
(Penso, un po' interdetta: No, mi creda, è solo un saluto. Sa, quei convenevoli di circostanza...)
Incredibile.
(Penso, mentre la mia interdizione si fa un pochino più insistente: Ne prendo atto. E non so se rammaricarmi o felicitarmi per l'episodio potentemente inverosimile evidentemente occorso. Vogliamo però prenderlo come scusa di comodo per porre fine all'inevitabile scorrere degli eventi?)


Finalmente sposta lo sguardo ed entro a far parte del suo campo visivo cosciente.
Mi chiede cosa stia cercando, le spiego, mi propone un paio di prodotti, breve richiesta di chiarimenti, occhei, prendo questo, ottimo, sì, mica come quell'altro, eh beh. Evidentemente però ci teneva tantissimo a spiegarmi cosa fosse incredibile, perché approfittando del tempo necessario per recuperare il lettore per il bancomat, guardandomi con occhi sconsolati, ma che tradivano un fondo di desiderio di vendetta, cominciò a raccontarmi che

È successo che un sacco di integratori, vitamine, sì insomma prodotti che costano anche più di 10 euro, siano stati venduti a 35 centesimi a causa di un errore nella lettura del codice. Beh, così imparano, tutti questi tecnici che stanno lì a fare i lettori dei codici.

Ammetto che non riuscivo a trovare una giustificazione per tanta acrimonia nei confronti di quei poveretti che...

Ma lo sai (aveva già preso a darmi del tu, ancora un po' e saremmo diventate migliori amiche) come venivano letti, alle casse? (Pausa a effetto...) Come carciofini!

Presa da un nuovo accesso di tosse, mi limitai a risponderle con fare preoccupato che le prossime statistiche sulla vendita dei carciofini vedranno un'erronea impennata.
E se il prezzo era di 35 centesimi, bisognerà trovare un'alternativa al caro vecchio Signora mia, ha visto a quanto stanno i carciofi oggigiorno?

domenica 7 febbraio 2016

Il peso(forma)

Passo a trovare i miei, e mentre sono in cucina che con mia mamma chiacchiero del più e del meno (ma anche di altre cose, in realtà) comincio a sfogliare distrattamente una rivista abbandonata sul tavolo. Niente di particolarmente interessante, continuo a girar pagine con scarsa convinzione fino a che non mi imbatto in un'intervista a Valeria Marini. Confesso che non l'ho letta, e questo per due motivi: (1) era decisamente troppo lunga, trovo inammissibile che una persona abbia così tante cose da dire; (2) c'era, riassunta in un breve trafiletto che ha monopolizzato la mia attenzione, la scheda tecnica della suddetta Valeria. Scheda tecnica evidentemente incompleta, dato che non riportava il numero di atmosfere da raggiungere per mantenere in forma quelle due cose tra il naso e il mento, ma vabbè. Si specificava invece l'altezza (un metro e ottanta) e il peso (cinquanta chili) e il... Aspetta. Stop. Rewind. Focus sui numeri. 1,80 m. 50 Kg. Risata. Incredulità. Risata.
La cosa finisce lì, riprendo a chiacchierare con mia mamma e ciao Valeria.
La cosa non finisce lì. Qualche giorno dopo il discorso si ripropone con Lamarta, che mi fa notare che "...guarda che non dicevano peso, ma pesoforma". Lamarta ha fatto il classico, quindi non solo si ricorda in scioltezza otto Muse su nove mentre io arranco a sette, ma nota anche questi dettagli linguistici e semantici. Io guardo i numeri e mi frego.
Però oggi, nel fare insieme un cruciverba, alla definizione Si tiene sotto l'ascella entrambe, lungi dal pensare al termometro, cercavamo stupidamente di incastrare baguette.
L'episodio mi ha rincuorata. Ora, evidentemente, non mi resta che riuscire a ricordare Melpomene ed Euterpe.

lunedì 1 febbraio 2016

The scent of open air

Me lo ricordo, quell'orologio, che ora mi mostri in una foto scattata in un attimo distratto. L'inseparabile struttura portante del polso, il tuo inconsapevole contenitore di parche. Quante volte l'avevo già visto, l'involontario dettaglio? Potrei contarle, renderle un disciplinato numero, consegnarle alla matematica, il tribunale del mondo. Strappare quei momenti dal loro contesto, renderli sequenza, ordine, asettica quantità.
Aspettando che si chiudano i passaggi della notte, ascolto gocciolii al di là della finestra.